
C’era una volta una patata.
Non si accontentava di essere come tutte le altre patate, ricoperta di terra.
Voleva diventare qualcosa di più. Elegante, speciale, preziosa.
Sognava di diventare un glorioso tartufo…
Questa storia risale al novembre 2010, quando mi venne chiesto di creare una ricetta per i festeggiamenti del tartufo di Alba.
Come poteva una ricetta con tartufo piemontese abbracciare anche la mia identità emiliana?
Mi tornarono in mente le storie che mi raccontava mia madre sui contadini mantovani che trovavano i tartufi in campagna e, pensando fossero patate, li bollivano.
CHI TI CREDI DI ESSERE?
Una patata che vuole diventare tartufo.
Sulle colline sopra Bologna crescono patate favolose. Piccole. Rotonde. Minerali. Dolci.
Se un tartufo può diventare un’umile patata, allora forse una patata può trasformarsi in un glorioso tartufo…Proviamo!

Credits: Never Trust A Skinny Italian Chef, by Massimo Bottura — Phaidon
La patata viene rotolata nel cioccolato e nella polvere di nocciole, i due ingredienti che compongono i famosi Gianduiotti di Torino. Viene poi cotta sotto sale e la polpa viene estratta e frullata con zucchero e uova per ottenere una base per soufflé. La miscela viene rimessa nell’involucro di patate e cotta di nuovo al forno. Servito con la buccia, il soufflé viene condito con crema inglese e scaglie di tartufo bianco fresco. I commensali sono invitati a mangiare tutto, compresa la buccia.

Credits: Never Trust A Skinny Italian Chef, by Massimo Bottura — Phaidon
Uno degli aspetti più sorprendenti di questo dessert è il contrasto tra la sua “nuda verità”—in fondo è una semplice patata al forno—e la sua inaspettata bontà—la crema dolce, il tartufo profumato, il caldo soufflé di patata dentro la buccia croccante al cioccolato e nocciole.
Ero partito con il proposito di rendere omaggio al tartufo, ma alla fine è stata la patata ad essere stata celebrata.
Non tutti possiamo essere tartufi, per la maggior parte siamo patate.
Ed essere patata è bello.
E tu, chi ti credi di essere?
NEVER STOP QUESTIONING

Credits: Never Trust A Skinny Italian Chef, by Massimo Bottura — Phaidon
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